7 - 22 ottobre 2023


CHIAVARI - Galleria G. F. Grasso

Piazza San Giovanni, 3

Attraverso le fotografie del Collettivo TIFF, questa mostra evidenzia il contrasto tra la staticità e la freddezza delle tavole anatomiche di Mascagni e la vitalità e la bellezza del corpo umano in azione. Qui scoprirete momenti di movimento, gesti ed espressioni che mettono in risalto la meravigliosa complessità dell'anatomia umana, unendo la scienza e l'arte in un affascinante dialogo. In questa esposizione, celebriamo l'eredità di Mascagni, il cui lavoro ha contribuito in modo significativo alla conoscenza anatomica. Unitevi a noi in questo viaggio che celebra il corpo umano nella sua forma più autentica e dinamica.

Il corpo vissuto - Mostra Fotografica


Orari mostra
da martedì a venerdì 15:30 - 19:00
sabato e domenica 10:00 - 12:00 e 15:30 - 19:00

Presentazione

“[…] il mio corpo vivo nella sua peculiarità unica, cioè come l’unico a non essere un mero corpo, ma corpo vivo” (Meditazioni Cartesiane, 1931)

L’esposizione ha lo scopo - mediante la rappresentazione cinesica all’interno dell’inquadratura ed il particolare allestimento - di mettere in evidenza il linguaggio del corpo sia nelle singole parti che nella totalità, rimarcandone posture, capacità espressive e corrispondenze. Un progetto che pur nella trasformazione del gesto performativo in immagine statica - quale è per definizione la fotografia - riesce a rendere vive le movenze e gli atteggiamenti dimostrando come il corpo, o frammenti di esso, non è soltanto struttura ma anche linguaggio. Non è rigido, immobile, ma armonioso e dinamico, capace di comunicare - in assenza di parole - sentimenti e sensazioni comprensibili mediante uno sconfinamento, una convergenza tra forma, spazio e interdipendenza.

Gli antichi egizi pesavano l’anima del defunto. Con i filosofi greci lo studio della relazione corpo/mente raggiunge il suo apice. Alla fine del ‘500, alle origini della scienza moderna, il mutamento di concezione descrive il corpo come una macchina. Oggi, pur nell’importanza di studialo come tale per progredire con le conoscenze in campo biomedico, questa definizione risulta essere incompleta. Il corpo è ambiguo come evidenziato dalla lingua tedesca che utilizza due parole differenti per descriverne i diversi aspetti: Körper ad indicare la componente fisica, materiale, e Leib ovvero il “corpo vissuto”. Una dicotomia reperibile anche nell’etimologia del termine: corpus deriva dall’armeno kerp, tradotto in immagine, forma; dal sanscrito karp da intendersi come bello d’aspetto la cui radice kar è presente nel verbo greco kraino ossia creare, compiere. Risulta evidente la necessità di un’indagine multidisciplinare quale unione di materie scientifiche e artistico-umanistiche.

È attraverso il corpo che l’uomo agisce, esperisce, riceve stimoli, costruisce pensieri, vive diversi stati d’animo ed è soggetto/oggetto d’empatia. Il corpo è un elemento dalla forma limitata, il cui perimetro è tracciabile attraverso la pelle, tessuto con la funzione di barriera protettiva, capace di circoscrivere ed al contempo permettere la comunicazione con l’ambiente mediante un interscambio tra interno ed esterno. Osmosi, influenza reciproca di elementi o individui contigui ma anche compenetrazione scambievole con l’alterità e gli stati emotivi ad essa legati. Il corpo non è solo anatomico, il corpo-macchina, ma “un’esperienza vivente” ossia - seguendo la definizione del filosofo Edmund Husserl - vivo capace di percepire e rispondere essendo immerso in un mondo di significati e atmosfere sensibili che lasciano inevitabilmente segni indelebili su di esso. Un corpo che si estende oltre la forma e la fisiologiama possiede una componente psicologica interiore e di reciprocità con l’altro da sè che inevitabilmente portano a ripercussioni. Il corpo come linguaggio non verbale.

Monica Mazzolini